ORIETTABERTI
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Diario
2014: APRILE
La partecipazione al
“Gay e lesbian festival”
“Ho
partecipato
con
molto
piacere
a
questo
evento
del
TGLFF
perchè
è
un
esempio
a
favore
dei
diritti
civili
di
tutti,
di
ognuno
di
noi,
indipendentemente
da
come
uno
la
pensi,
è
un
segno
di
libertà
e
rispetto
che
va
a
contrastare
l’omofobia
e
i
pregiudizi
che
spesso
vengono
utilizzati
nei
confronti
di
coloro
che
hanno
deciso
di
dichiarare
la
propria
omosessualità.
Non
tocca
a
noi
giudicare
il
prossimo,
quello
che
possiamo
fare
è
vivere
nel
rispetto
altrui
(del
prossimo), riconoscendo i pregi, le sensibilità, le intelligenze di ognuno di noi, questo penso sia il vero significato di comunità e del vivere insieme”.
2014: Aprile
La partecipazione al “Gay e Lesbian
Film Festival”
2014: Aprile
La partecipazione al “Gay e Lesbian
Film Festival”
Orietta a spasso per Torino, con il Direttore del GLFF Giovanni Minerba
L’arrivo di Orietta al Multisala Cinema Massimo.
A destra, mentre autografa una copia del 45 giri “Ritornerà da me”
In queste immagini, Orietta con Luca Cassiani
(Presidente della V° Commissione Cultura della città di Torino)
A sinistra, Orietta rilascia un’intervista.
A destra, viene accompagnata al Multisala Cinema Massimo da Giovanni Minerba
Orietta Berti con Ugo Nespolo (Presidente del Museo del Cinema),
Giovanni Minerba e Piero Fassino (attuale Sindaco di Torino)
L’arrivo di Orietta
in teatro
La Berti viene accolta sul palco da Giovanni Minerba e Angelo Acerbi (curatore del GLFF)
Una breve presentazione di Giovanni Minerba
Alcuni momenti dell’esibizione di Orietta
La Berti, in platea, con Ambra Angiolini (a sinistra) e Vladimir Luxuria
Orietta, dietro le quinte, con Carlo Gabardini e Giovanni Minerba
1. Da sinistra Ambra Angiolini, Giovanni Minerba, Carlo Gabardini e Orietta Berti
2. Sempre da sinistra, Michele Coppola (assessore regionale alla cultura), Giovanni Minebra, Orietta Berti e Piero
Fassino (Sindaco del Comune di Torino)
1. Il Sindaco di Torino, Piero Fassino, stringe la mano ad Orietta.
2. La cantante con Giovanni Minerba ed il regista spagnolo Miguel Ferrari
Orietta lascia il teatro, salutata, a sinistra, da Giovanni Minerba
ORIETTA BERTI: LIBERTA’ E RISPETTO CONTRO L’OMOFOBIA E I PREGIUDIZI DI OGNI GENERE
Torino, 30 aprile 2014
La
cantante
dalla
voce
cristallina
sarà
oggi
ospite
dell’inaugura-zione
della
29°
edizione
del
Torino
Gay
&
Lesbian
Film
Festival.
"Non
tocca
a
noi
giudicare
il
prossimo,
ma
riconoscere
i
pregi,
le
sensibilità,
le
intelligenze
di
ognuno".
Orietta
Berti.
Punto.
Si
potrebbe
iniziare
e
finire
così,
perché
racchiuso
in
un
nome
ed
un
cognome
che
non
hanno
bisogno
di
presentazioni
c’è
tutto
un
mondo,
che
inizia
alla
O
di
Orietta
e
potrebbe
non
finire
mai
di
sorprenderti.
Imprevedibile
e
concreta,
Orietta
Berti
ha
fatto
per
tutta
la
vita
quello
che
le
sembrava
opportuno,
senza
mai
adeguarsi
a
quello
che
i
mezzi
di
comunicazione,
il
periodo
o
la
moda
del
momento
avrebbero
voluto:
fedele
a
se
stessa,
sempre e comunque.
La
cantante
dalla
voce
cristallina
e
dal
sorriso
accogliente
che
nel
giugno
2015
festeggerà
50
anni
di
carriera,
interprete
di
successi
che
il
pubblico
non
si
stanca
di
richiedere,
sarà
oggi
ospite
dell’inaugurazione
della
29°
edizione
del
Torino
Gay
&
Lesbian
Film
Festival
(dal
30
aprile
al
6
maggio).
Una
partecipazione
annunciata
dal
festival
con
le
parole
scritte
dalla
stessa
Orietta.
“Parteciperò
con
molto
piacere
a
questo
evento
del
Tglff
perché
è
un
esempio
a
favore
dei
diritti
civili
di
tutti,
di
ognuno
di
noi,
indipendentemente
da
come
uno
la
pensi.
È
un
segno
di
libertà
e
rispetto
che
va
a
contrastare
l’omofobia
e
i
pregiudizi
spesso
utilizzati
nei
confronti
di
coloro
che
hanno
deciso
di
dichiarare
la
propria
omosessualità.
Non
tocca
a
noi
giudicare
il
prossimo,
quello
che
possiamo
fare
è
vivere
nel
rispetto
degli
altri,
riconoscendo
i
pregi,
le
sensibilità,
le
intelligenze
di ognuno di noi: questo penso sia il vero significato di comunità e del vivere insieme”
Nel
2014,
dopo
anni
di
battaglie,
è
ancora
necessario
esporsi
in
prima
persona
per
la
tutela dei diritti di ciascuno?
“Si,
bisogna
ancora
battere
il
pugno,
perché
molta
gente
è
ancora
sorda,
e
questa
sordità
risiede
nella
paura
e
nell’indifferenza.
Forse
un
po’
più
nell’indifferenza,
perché
questa
è
una
società
in
cui
si
è
distanti
uno
dall’altro,
ciascuno
pensa
al
proprio
bene
e
basta.
Una
società
cattiva,
direi,
in
cui non si fa niente per il prossimo o addirittura per un amico che cade in disgrazia”.
Suo
marito
Osvaldo
e
la
sua
famiglia
sono
sempre
stati
molto
importanti
per
lei,
che
opinione ha delle famiglie arcobaleno?
“Io
con
Osvaldo
ho
trovato
tutto.
Le
famiglie
arcobaleno
le
vedo
con
grande
simpatia.
Ho
tantissimi
amici,
coppie
omosessuali,
che
vivono
insieme
o
si
sono
sposati.
Sono
stata
di
recente
testimone
a
un
matrimonio
gay,
altri
amici
invece
si
sono
sposati
a
Los
Angeles,
ma
io
ero
via
per
lavoro:
altrimenti
avrei
fatto
un’altra
volta
da
testimone.
Vedo
amore
e
grande
rispetto
fra
loro.
Ottenendo
diritti,
dovranno
affrontare
anche
importanti
doveri,
e
mi
auguro
che
nei
momenti
di
difficoltà,
che
nella
vita
ci
sono
sempre,
quando
capita
che
il
sentimento
cambi
o
si
affievolisca,
possano sempre mantenere il sentimento di amicizia, di rispetto e conforto”.
Lei è anticonformista, oppure semplicemente libera?
“Sono
molto
libera,
sì.
Ho
sempre
scelto
tutto
quello
che
ho
fatto,
nel
rispetto
degli
altri.
Se
mi
andava
di
fare
una
cosa
l’ho
fatta,
e
ho
sempre
mantenuto
la
parola
data,
anche
quando,
magari,
un
progetto
non
si
rivelava
entusiasmante
come
sembrava
all’inizio.
Ma
questa
è
anche
una
questione
di carattere, e di come uno cresce e vive in famiglia”.
Nel
lavoro,
ma
anche
nella
vita
privata:
il
suo
matrimonio
è
stato
celebrato
dopo
due
anni
di
convivenza
more
uxorio,
per
esaudire
un
desiderio
della
sua
mamma,
che
è
stata
accontentata
solo
nel
1967.
Ed
erano
anni,
quelli,
in
cui
la
convivenza
non
veniva
vista
di
buon occhio…
“Osvaldo
non
voleva
lasciare
il
suo
lavoro,
all’epoca
il
successo
ti
travolgeva
e
improvvisamente
dovevi
apparire
in
tv,
esibirti
in
radio…
Io
facevo
serate
dappertutto
e
lui
mi
accompagnava!
Ad
un
certo
punto
dovevo
partire
per
una
tournée
in
America
che
du-rava
un
mese,
con
Claudio
Villa,
e
mia
mamma
ha
detto
“se
vi
sposate,
va
bene.
Se
no
annullate
la
tournée:
non
andrete
in
giro
da
soli
per
un
mese”.
Osvaldo
ha
obiettato
che
eravamo
in
Quaresima,
ma
la
mamma ha replicato “fa lo stesso!”.
Si sente un esempio, per aver fatto scelte che potremmo definire controcorrente?
“(ride) Io mi sento molto normale!”.
Può definire “normale”?
“Vede,
è
tutta
questione
di
logica.
Se
si
desidera
qualcosa
che
non
si
può
avere,
si
sta
male
per
tutta
la
vita.
C’è
gente
che
immagina,
e
pretende,
di
essere
bellissima
oppure
ricca
o
intellet-
tuale,
e
dimentica
di
vivere
la
propria
vita.
Io
invece
mi
accontento
di
quello
che
ho
avuto
e
di
quello
che ho, e sono felice sempre”.
IL VIDEO DELL’ESIBIZIONE DI ORIETTA BERTI AL GLFF 2014