ORIETTABERTI
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Diario
2016: MARZO
Ospite della manifestazione
“Due voci e una chitarra”
Grande successo e standing ovation per ORIETTA BERTI
ospite della manifestazione “Due voci e una chitarra”
2016: Marzo
Ospite della manifestazione
“Due voci e una chitarra”
2016: Marzo
Ospite della manifestazione
“Due voci e una chitarra”
Tanti
applausi
hanno
salutato
Orietta
Berti,
prima
ospite
di
un’edi-
zione
che
Marino
Bartoletti
ideatore
e
conduttore
della
kermesse
e
Franca
Dini,
organizzatrice
della
rassegna
hanno
voluto
declinare
interamente
al
femminile.
Il
teatro
comunale
di
Pietrasanta
l’11
marzo
ha
ospitato
la
prima
serata
di
“Due
Voci
e
una
Chitarra”.
Una
serata
fatta
di
emozioni,
canzoni,
applausi
scroscianti
e
standing
ovation,
preludio
alle
successive
serate
in
calendario
con
altre
due
grandi
signore
della
musica:
Iva
Zanicchi
il
15
aprile
e
Gigliola
Cin-
quetti
il
6
maggio.
Intelligente,
ironica,
dolce
e
soprattutto
coerente
con
se
stessa
e
con
il
suo
talento,
"l’usignolo
di
Cavriago"
si
è
rac-
contato
di
fronte
a
una
platea
gremita
di
persone.
Due
ore
intense
di
aneddoti,
momenti
di
vita
personale,
storie,
retroscena
che
han-
no
segnato
gli
oltre
50
anni
di
carriera
che
la
"capinera
dell’Emilia"
festeggia
proprio
quest’anno.
Ma
soprattutto
di
musica
e
canzoni,
cantante
con
la
tecnica
e
la
passione
proprie
dei
veri
professionisti
e
quel
talento
straordinario
che
è
la
sua
splendida
voce.
"Volevo
di-
ventare
una
maestra
d’asilo
oppure
fare
la
hostess
–
ha
raccontato
Orietta
Berti
-
invece
mio
papà
amava
molto
la
musica
lirica,
si
sen-
tiva
un
tenore
mancato
perché
aveva
dovuto
sospendere
gli
studi
per
aiutare
la
famiglia
e
riversò
tutta
la
sua
passione
su
di
me.
Ave-
vo
poco
più
di
sette
anni
e
lui
mi
portava
già
a
fare
della
audizioni:
voleva
che
diventassi
un
soprano,
ma
la
mia
voce
era
ovviamente
troppo
acerba.
In
seguito,
quando
mio
papà
venne
a
mancare,
ho
iniziato
a
frequentare
da
sola
i
concorsi
di
musica
leggera.
Volevo
dargli
questa
soddisfazione.
Fu
così
che
poi
incontrai
il
mio
pigma-
lione
Giorgio
Calabrese".
Così
è
iniziato
il
racconto
di
Orietta
Berti,
guidato
dalle
domande
di
Marino
Bartoletti,
elegante
e
competente
Maestro
di
cerimonia
che
come
sempre
è
riuscito
a
trasformare
il
teatro
di
Pietrasanta
in
un
salotto
intimo
e
amichevole.
"Il
successo
per
me
è
stata
una
cosa
assolutamente
inaspettata.
Non
ho
mai
fantasticato e non mi sono mai illusa troppo nella vita. Ricordo che
nel
’65,
arrivata
alla
stazione
di
Reggio
Emilia
da
Saint
Vincent,
trovai
un
sacco
di
gente.
Pensai:
guarda
quanta
gente,
ma
erano
tutti
i
miei
amici,
tutto
il
mio
paese
che
era
venuto
alla
stazione
a
prendermi.
Avevo
vinto
il
disco
per
l’estate
ed
è
lì
che
comincia-
va
l’avventura".
"Poi
-
ha
proseguito
-
ho
avuto
la
fortuna
di
andare
a
fare
un
provino
in
una
casa
discografica
dove
nello
staff
non
c’era
neppure
un
italiano,
erano
tutti
tedeschi.
Loro
volevano
una
cantante
che
cantasse
la
vera
melodia
italiana.
I
miei
produtto-
ri
facevano
ascoltare
le
canzoni
agli
operai
della
fabbrica
della
Philips
in
Germania
e
poi
gli
chiedevano
quali
erano
quelle
piaciute
di
più.
Facevano
una
specie
di
sondaggio.
Del
resto
i
miei
produttori
erano
tedeschi
e
ragionavano
con
la
testa
più
che
con
il
cuore.
Mi
hanno
sempre
consigliata
bene,
ma
dietro
di
me
c’era
sempre
mio
marito
Osvaldo
che
mi
ha
sempre
supportata.
Un
marito,
un
amico,
un
protettore
che
è
sempre
al
mio
fianco
così
come
i
miei
figli
Omar
e
Otis".
E
poi
le
partecipazioni
a
Sanremo
insieme
ad
Ornella
Vanoni
nel
1966
e
a
Massimo
Ranieri
nel
1969.
Un
racconto
intervallato
dalle
tante
belle
canzoni
che
hanno
segnato
la
car-
riera
di
Orietta:
“Tu
vo’
fa’
l’americano”,
“Tu
sei
quello”,
i
brani
di
Suor
Sorriso,
“Io
ti
darò
di
più”,
“Quando
l’amore
diventa
poesia”
incisa
recentemente
dal
Volo,
fino
ad
arrivare
agli
anni
’70
con
due
canzoni
estremamente
significative,
“Fin
cha
la
barca
va”
e
“Via
dei
ciclamini”,
brano
apparentemente
leggero
che
affronta
però
un
tema
importante
come
quello
della
prostituzione.
E
poi
ancora
“Grande,
grande,
grande”
e
l’emozionato
omaggio
a
Luigi
Tenco
con
“Se
stasera
sono
qui”
e
a
Sergio
Endrigo
con
“Io
che
amo
solo
te”.
In
sala
tra
i
tanti
ospiti
e
sponsor
della
manifestazione
c’era
anche
il
sindaco
di
Pietrasanta
Massimo
Mallegni
primo
ad
alzarsi
per
accogliere
con
una
emozionante
standing
ovation
la
commovente
interpretazione
de
“Il
nostro
concerto”.
Una
car-
riera
quella
di
Orietta
Berti,
lunga
50
anni
e
raccolta
in
un
cofanetto
contenente
ben
109
canzoni
insieme
all’inedito
“Dietro
un
grande
amore”
che
dà
anche
il
titolo
all’album.
"Con
questa
canzone
dopo
50
anni
di
carriera
ho
fatto
il
mio
primo
video
musicale.
Lo
hanno
fortemente
voluto
fare
dei
ragazzi
bravissimi
che
lavorano
con
Jovanotti
e
Laura
Pausini.
E
a
metà
mese
ne
farò
anche
un
altro.
Amo
il
mio
mestiere
e
non
ho
intenzione
di
fermarmi".
Le
serate
di
Due
voci
e
una
Chitarra
sono
sostenute
dal
comune
di
Pietrasanta
e
promosse
dalla
Fondazione
Versiliana
con
il
coordinamento
del
direttore
artistico
Massimiliano
Simoni
nell’ambito
del progetto S.T.Art Grandi Eventi. (Fonte principale:
luccaindiretta.it
)
A sinistra, Marino Bartoletti intervista Orietta; a destra, la cantante durante una delle esibizioni
A sinistra: Massimo Mallegni (Sindaco del comune di Pietrasanta), Orietta Berti, Marino Bartoletti e Franca Dini,
organizzatrice della manifestazione. A destra, il video del servizio di Lorenzo Bertolucci realizzato per “NoiTv” (Lucca)
IMMAGINI E VIDEO DELLA SERATA