ORIETTABERTI
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Diario
2021: DICEMBRE
Lo strepitoso successo di
“Mille”
2021: Dicembre
Lo strepitoso successo di
“Mille”
Ben
Era
difficile
prevedere,
anche
solo
qualche
anno
fa,
un
amore
trasversale
e
diffuso
come
quello
che
quest’estate
ha
investito
Orietta
Berti.
Fenomenologia
social
di
un
fenomeno
solo
in
parte
musicale.
Orietta
Berti,
Gianni
Morandi,
Beppe
Vessicchio,
Loredana
Bertè:
sono
grandi
artisti
e
professionisti
dello
spettacolo,
ma
quello
che
oggi
li
accomuna
è
un’altra
cosa.
Sono
tutti
dei
boomer
che
approcciano
la
Internet
culture
con
laissez
faire
e
un
po’
d’ingenuità,
si
prestano
ai
meme,
sui
social
sono
capaci
di
generare
una
pioggia
di
like
e
una
quantità
impressionante
di
engagement
con
sentiment
squisitamente
positivo.
È
solo
un
effetto
nostalgia?
E
se
così
fosse,
perché
si
manifesta
solo
per
alcuni
mentre
per
altri
no?
Per
loro
il
termine
boomer
è
usato
bonariamente
e
non
come
un’offesa.
Di
solito,
infatti
le
community
online
di
zoomer
e
millennial
lo
usanocome
insulto
rivolto
a
“tutte
quelle
persone
con
atteggiamenti
o
modi
di
pensare
ritenuti
superati”,
su
temi
quali
il
cambiamento
climatico
e
le
battaglie
per
i
diritti
civili.
Di
contro,
i
boomer
sono
quelli
che
fanno
notare
che,
per
le
nuove
generazioni,
lottare
significa
soprattutto
comprare
borracce
in
alluminio
alla
moda
o
mettere
i
pronomi
nella
bio
di
Twitter.
In
ogni
caso,
la
Berti
si
presta
come
ottimo
caso
per
inquadrare
il
fenomeno.
Se
“OK
Boomer”
segnava
la
fine
del
rapporto
amichevole
tra
generazioni,
Orietta
può
essere
il
primo
passo
verso
il
risanamento?
2021: Dicembre
Lo strepitoso successo di
“Mille”
ALCUNE TRA LE PIU’ ESILARANTI PARODIE APPARSE IN RETE
MEME
COM’E’ NATO IL FENOMENO “MILLE”? CE LO SPIEGA ALESSANDRO MINISSI, GIORNALISTA DI RADIO DEEJAY
Ben
LA SVOLTA SANREMO
Da
Sanremo
a
oggi,
Orietta
Berti
ha
triplicato
le
sue
fanbase
su
tutti
i
canali
social,
soprattutto
Instagram
e
Twitter.
Tra
le
emoji
associate
al
suo
nome
spicca
quella
dell’aereo,
dall’inequivocabile
significato:
ciò
che
“fa
volare”,
in
grado
di
esaltare
le
community
online.
Il
sentiment?
Totalmente
positivo.
Orietta
Berti
non
polarizza:
in
qualsiasi
content
venga
inserita,
non
solo
fa
da
trigger,
ossia
attira
l’attenzione
generando
reach
ed
engagement,
ma
appiana
la
barra
rossa
del
grafico,
quella
che
indica
i
commenti
critici,
in
favore
di
quella
verde.
Chi
sono
nello
specifico
gli
utenti
che
la
amano?
In
maggioranza
si
tratta
di
giovanissimi
con
she/her
o
he/him,
bandiere
arcobaleno
e
unicorni
nella
bio,
con
i
Måneskin
o
i
BTS
nella
foto
profilo.
Si
dichiarano
“Orietta
Berti
stan
account”
(o
“bimbe
di”)
e
la
amano
in
quanto
“Unproblematic
Queen”.
È
questo
che
piace
di
lei:
dà
l’idea
di
una
persona
in
pace
con
se
stessa,
capace
di
trasmettere
serenità
a
chi
le
sta
vicino.
Un
po’
come
il
sempre
sorridente
Gianni
Morandi,
solo
che
in
più
la
Berti
ha
esteticamente
un
tocco
queer
fatto
di
piumaggi,
lustrini
e
scarpine
d’argento,
con
outfit
che
abbiamo
visto
indosso
a
nonne
e
zie,
in
technicolor.
L’innamoramento
popolare
per
la
Berti
era
già
stato
decodificato
da
Tommaso
Labranca
che
le
aveva
dedicato
un
libro,
La
vita
secondo
Orietta,
pubblicato
nel
1997,
benché
all’epoca
fosse
“snobbata
dagli
intellettuali”,
ritenuta
cantante
“della
mediocrità
e
dell’Italietta”.
Per
Labranca,
invece,
Berti
“è
una
donna
che
tutti
si
fermano
a
salutare,
ricevendone
in
cambio
tanta
cordialità”,
la
cantante
della
medietà,
media
ma
non
mediocre,
in
cui
chiunque
può
identificarsi
(aveva praticamente dato la definizione dell’influencer perfetta, di una Chiara Ferragni ante litteram).
È
comunque
durante
le
serate
sanremesi
che
Stantwitter,
ossia
la
community
degli
stan
su
Twitter,
si
è
accorta
di
Orietta
Berti,
spingendola
in
alto
nei
trend
e
in
quel
momento
probabilmente
intercettata
dai
data
analyst
al
servizio
dei
Ferragnez.
Durante
le
prime
serate,
infatti,
la
coppia
Fedez
&
Michielin
veleggiava
a
metà
classifica,
nonostante
la
canzone
e
la
performance
imbastita
in
maniera
algoritmica:
c’era
la
battaglia
per
i
diritti
civili,
c’era
il
nome
di
un
film
molto
amato.
Eppure,
i
social
network
sono
così:
ti
affidi
ai
dati
e
credi
di
aver
capito
i
gusti
del
pubblico,
ma
poi
i
trigger
non
si
attivano.
È
in
questi
casi
che
bisogna
essere
pronti
a
ottimizzare
il
processo:
per
risollevare
la
canzone
sanremese
dalla
classifica
Fedez
ha
fatto
appello
ai
follower
di
famiglia
e
nel
frattempo
già
vedeva
l’opportunità
di
un
featuring
con
Orietta
Berti.
Se
poi
i
follower
non
sono
bastati
contro
i
Måneskin,
amatissimi
dalle
community,
l’operazione
del
featuring
è
invece
riuscita:
“Mille”
è
una
delle
maggiori
hit
dell’estate,
un’altra
canzone
algoritmica
con
sponsor
incorporato,
dove
però
il
cantato
cristallino
di
Orietta
Berti
spicca
come
un
papavero
rosso
in
un
prato.
A
essere
stati
convertiti
in
meme
sono
stati
solo
i
frame
del
video
dove appare lei e non Fedez o Achille Lauro, ed è riuscita a non perdere un grammo della sua autenticità.
Ben
TRASFIGURAZIONE SOCIAL
Benché
lei
sia
sempre
la
stessa,
i
social
continuano
con
la
loro
opera
infinita
di
pesca
dalla
realtà
per
restituirla
in
una
forma
inedita:
in
questo
senso,
per
le
community
Orietta
Berti
è
diventata
una
specie
di
Lady
Cocca
o
la
versione
camp
delle
fate
svampite
ne
La
bella
addormentata
nel
bosco
della
Disney.
Ma
a
parte
inserirla
in
uno
storytelling
nel
ruolo
che
fa
comodo,
poi
gli
stan
approfondiscono
l’artista
e
la
sua
arte?
Se
guardiamo
i
dati
di
streaming
si
nota
che
non
c’è
un
vero
recupero
della
discografia
della
Berti:
la
canzone
che
stacca
tutte
le
altre,
e
che
arriva
a
quasi
un
milione
di
stream
al
giorno,
è
solo
“Mille”;
al
secondo
posto,
e
già
si
scende
sotto
i
5mila
stream,
rimane
“Finché
la
barca
va”,
al
terzo
la
sigla
di
Lupin.
Il
resto
della
discografia
nel
periodo
di
crescita
degli
account
social
vede
variazioni
minime.
Lo
stesso
vale
per
TikTok:
“Mille”
nell’ultimo
mese
è
stata
linkata
in
quasi
80.000
video,
“Finché
la
barca
va”
in
750
(fonte:
Soundchats).
Nell’attuale
human
stock
market,
con
i
personaggi
famosi
al
posto
dei
titoli
in
borsa,
non
ha
importanza
il
valore
dell’opera
artistica
in
sé,
che
anzi
può
essere
un
format
che
si
ripete
sempre
uguale,
ma
l’identità
è
quella
che
conta
e
che
si
aggancia
al
valore
reputazionale,
che
sale
e
scende
se
in
accordo
o
disaccordo
con
la
richiesta
del
mercato
e
cioè
degli
utenti
sui
social
media.
Quella
di
Orietta
Berti
aderisce
alla
richiesta
di
un’immagine
pacificante
e
domestica,
e
lo
stesso
succede con personaggi come Gianni Morandi e Beppe Vessicchio.
Sul
lato
opposto
di
questa
tempolinea
potremmo
collocare
Natalia
Aspesi,
assolutamente
refrattaria
alle
richieste
dei
social:
è
femminista
senza
indossare
magliette
Dior
instagrammabili,
né
piumaggi
fluo,
e
soprattutto
non
ha
paura
a
far
notare
incongruenze,
di
esporre
punti
di
vista
davvero
controcorrente.
E
infatti
gli
stessi
utenti
stan
account
di
Orietta
non
risparmiano
commenti
dove
le
danno
della
“vecchia
rincoglionita”,
con
immancabile
ri-
chiesta
di
“non
farla
più
scrivere”.
Sicuramente
la
musica
di
Orietta
non
è
divisiva
come
può
essere
la
scrittura
della
Aspesi.
Ciononostante,
risaltano
i
pesi
e
le
misure
diverse
che
si
adoperano
nei
confronti
della
macrocatego-
ria
boomer.
“OK
Boomer”
non
è
usato
per
l’età
anagrafica,
sancisce
più
l’aderenza
o
la
non
aderenza
alla
fan-
fiction
del
giorno.
Orietta
Berti
si
è
prestata
con
consapevolezza,
in
fondo
si
riconosce
nel
ruolo
e
probabilmente
riconosce
anche
il
pubblico
a
cui
era
abituata:
quello
delle
balere,
delle
sagre
di
paese,
quello
nazionalpopolare.
Con
la
differenza
che
alle
sagre
di
paese
non
c’è
l’eventualità
di
venire
cancellati
in
caso
di
parole
di
troppo
o
pronomi sbagliati: la sagra di paese tutto sommato si è rivelata più progressista di certe parti di internet.
DI LAURA FONTANA | 30 AGOSTO 2021
LA COREOGRAFIA SUI PATTINI A ROTELLE REALIZZATA DALLA SCUOLA DI “PATTINAGGIO ARTISTICO ANTARES STABIA”
Ben
Tra le numerose parodie e remix di ogni sorta apparsi nel web durante
tutto il 2021, questo video si distingue per la cura e la professionalità
con cui è stato realizzato. Proprio per questo abbiamo chiesto (e
ottenuto) l’autorizzazione a pubblicarlo tra le tante curiosità di questa
sezione. La coreografia è stata realizzata dalla scuola di
“Pattinaggio artistico Antares Stabia” di Annalaura Guadagno
Le allenatrici: Nella Inserra, Annalisa Inserra, Maria Concetta Inserra.
Gli atleti: Luigi Scala (Orietta Berti), Domenico Scala (Fedez), Daniele
Coticelli (Achille Lauro), Caterina Sammartino, Valentina Martire,
Camilla Coppola, Roberta Esposito, Sabrina Savarese, Marta Muccio,
Margherita Malafronte.
Pattinaggio artistico Antares Stabia è su INSTAGRAM
HO TROVATO TANTI MEME… MA POI ME NE RESTANO MILLE!!!