E LA LUNA BUSSO’
(Avogadro/Pace/Lavezzi)
E la luna bussò alle porte del buio.
"Fammi entrare", lui rispose di no.
E la luna bussò dove c'era il silenzio,
ma una voce sguaiata disse "Non è più tempo",
quindi spalancò le finestre del vento e se ne andò
a cercare un po' più in là
qualche cosa da fare,
dopo avere pianto un po'
per un altro no, per un altro no
che le disse il mare.
E allora giù
quasi per caso.
Più vicino ai marciapiedi
dove è vero quel che vedi.
E allora giù
senza bussare.
Tra le ciglia di un bambino
per potersi addormentare.
E allora giù
fra stracci e amore,
dove è un lusso la fortuna
c'è bisogno della luna
E allora giù,
giù, giù, giù.
E allora giù
quasi per caso.
Più vicino ai marciapiedi
dove è vero quel che vedi.
E allora giù
senza bussare.
Tra le ciglia di un bambino
per potersi addormentare.
E allora giù
fra stracci e amore,
dove è un lusso la fortuna
c'è bisogno della luna
E allora giù,
giù, giù, giù, giù
E tutti giù per terra!