E LA LUNA BUSSO’ (Avogadro/Pace/Lavezzi) E la luna bussò alle porte del buio. "Fammi entrare", lui rispose di no. E la luna bussò dove c'era il silenzio, ma una voce sguaiata disse "Non è più tempo", quindi spalancò le finestre del vento e se ne andò a cercare un po' più in là qualche cosa da fare, dopo avere pianto un po' per un altro no, per un altro no che le disse il mare. E allora giù quasi per caso. Più vicino ai marciapiedi dove è vero quel che vedi. E allora giù senza bussare. Tra le ciglia di un bambino per potersi addormentare. E allora giù fra stracci e amore, dove è un lusso la fortuna c'è bisogno della luna E allora giù, giù, giù, giù. E allora giù quasi per caso. Più vicino ai marciapiedi dove è vero quel che vedi. E allora giù senza bussare. Tra le ciglia di un bambino per potersi addormentare. E allora giù fra stracci e amore, dove è un lusso la fortuna c'è bisogno della luna E allora giù, giù, giù, giù, giù E tutti giù per terra!
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E la luna bussò