ORIETTABERTI
Tutti i diritti riservati © Settembre 2005
45 giri
1968: Se m’innamoro di un ragazzo come te/Dove, quando (Polydor, NH 59 816)
Le
gare
canore
nella
carriera
di
Orietta
si
susseguono
ormai
a
ritmo
serrato;
dopo
aver
superato
brillantemente
le
eliminatorie
con
"Io,
tu
e
le
rose"
e
"Non
illuderti
mai"
nella
storica
"Canzonissima
'68"
presentata
da
Paolo
Panelli,
Mina
e
Walter
Chiari,
la
Berti
accede
alla
finale
con
un
bel
brano
di
Daniele
Pace,
Mario
Panzeri
e
Totò
Savio:
"Se
m'innamoro
di
un
ragazzo
come
te".
Il
singolo
comprende
anche
"Dove,
quando"
composto
da
Pace,
Panzeri
e
dal
musicista
ed
arrangiatore
Aldo
Cazzulani.
La
foto
di
copertina
(capovolta
orizzontalmente
rispetto
all'originale)
è
tratta
dallo
stesso
servizio
realizzato
per
la
busta
del
33
giri
"Dolcemente",
pubblicato poco prima.
1969: Quando l’amore diventa poesia/Agli occhi miei non crederò (Polydor, NH 59 818)
Ancora
una
volta,
dopo
la
delusione
sanremese,
Orietta
prende
la
sua
rivincita
con
il
singolo
estivo
"L'altalena"
(di
Pace\Panzeri\Argenio\Conti)
il
quale,
oltre
ad
essere
presentato
con
grande
successo
al
"Festivalbar",
conquista
il
terzo
posto
al
"Disco
per
l'estate".
Nel
1990,
la
cantante
é
stata
accusata
in
un
paragrafo
del
"Dizionario
della
canzone
italiana"
curato
da
Renzo
Arbore,
di
aver
addirittura
sconfinato,
con
questo
brano,
nella
pornografia
a
causa
della
frase
"a
questo
mondo
tutto
va
su
e
giù
e
nell'amore
me
lo
insegni
tu".
Sul
lato
B
"Lui,
lui,
lui",
un
bel
pezzo
di
taglio
beat
composto
da
Pace\Panzeri\Pilat
che
si
discosta
notevolmente
da
"L'altalena".
1969: L’altalena/Lui, lui, lui (Polydor, NH 59 819)
Nell'autunno
del
'69,
la
"Polydor"
pubblica
questo
45
giri
contenente
due
pezzi
particolarmente
briosi.
Si
tratta
di
"Un
fiore
dalla
luna"
(di
Tuminel-
li\Tortorella\Vancheri),
che
avrebbe
dovuto
essere
la
sigla
del
programma
televisivo
per
ragazzi
"Chissà
chi
lo
sa?"
(presentato
da
Febo
Conti)
e
"Che
t'importa
se
sei
stonato"
(di
Dolittle\Liverpool\Biriaco),
che
invece
fu
effettivamente
trasmesso
come
sigla
di
un
programma
radiofonico
di
grande
successo:
"Gran
varietà".
In
entrambi i brani, l'orchestra è diretta dal maestro Giulio Libano.
1969: Una bambola blu/Se ne va (Polydor, NH 59 830)
Nell'edizione
1969\1970
di
"Canzonissima"
presentata
da
Johnny
Dorelli,
Raimondo
Vianello
e
le
gemelle
Kessler,
Orietta
supera
le
semifinali
con
"Quando
l'amore
diventa
poesia"
e
"L'altalena",
rimanendo
nientemeno
che
l'unica
donna
in
gara!
Per
la
corsa
al
podio,
presenta
un
pezzo
firmato
ancora
da
Pace\Panzeri\Pilat
intitolato
"Una
bambola
blu",
timido
accenno
al
tema
della
donna
oggetto
(ripreso
più
esplicitamente
nel
1972
in
“Per
scommessa”).
Sul
retro
del
45
giri,
troviamo
"Se ne va" di Pilat\Cazzulani il quale, come molti altri brani dei suoi singoli, non è mai stato inserito in nessun album.
1970: Tipitipitì/Osvaldo tango (Polydor, 2060 003)
1970: Fin che la barca va/L’ultimo di dicembre (Polydor, 2060 005)
1970: Ah, l’amore che cos’è/Ma ti penso, sai (Polydor, 2060 013)
1971: L’ora giusta/Te l’ho scritto con le lacrime (Polydor, 2060 015)
1971: Via dei ciclamini/Di giorno in giorno (Polydor, 2060 017)
1971: Ritorna amore/Ma ti penso, sai (Polydor, 2060 025)
1971: Città verde/Alla fine della strada (Polydor, 2060 028)
E',
questo,
uno
dei
gioielli
della
produzione
discografica
di
Orietta.
Lo
splendido
brano
di
Mogol
e
Piero
Soffici
porta
la
cantante
al
suo
4°
"Festival
di
Sanremo"
nel
1969,
la
cui
la
seconda
esecuzione
del
pezzo
è
affidata
al
giovane
e
bravissimo
Massimo
Ranieri.
Suscita
molto
clamore
la
sua
esibizione
della
prima
serata,
vestita
del
famoso
"abito
a
strisce".
Conquista
la
finale,
ma
si
piazza
solo
al
10°
posto.
Il
pezzo
entrerà
di
diritto
nel
repertorio
della
cantante
e
sarà
riproposto
negli
anni
successivi in molte importanti manifestazioni. Il brano inciso sul retro è "Agli occhi miei non crederò" di Ingrosso\Soffici\Cazzulani.
1969: Un fiore dalla luna/Che t’importa se sei stonato (Polydor, NH 59 826)
Per
la
quinta
volta
consecutiva,
Orietta
prende
parte
al
"Festival
di
Sanremo"
con
un
valzer
composto
dall'onnipresente
trio
Pace\Panzeri\Pilat.
Per
l'occasione,
la
seconda
esecuzione
del
brano
è
affidata
al
giovane
Mario
Tessuto,
reduce
dal
grande
successo
estivo
di
"Lisa
dagli
occhi
blu".
Pur
classificandosi
solo
all'ottavo
posto
nella
classifica
finale
della
manifestazione,
il
disco
risulta
a
tutt'oggi
uno
dei
più
venduti
dell'intera
produzione
discografica
della
Berti.
Per
il
retro
del
singolo, Panzeri, Pace e Cazzulani, omaggiano lo sposo di Orietta con il brano "Osvaldo tango".
Il
brano
di
punta
di
questo
singolo
"Fin
che
la
barca
va"
(di
Daniele
Pace
e
Lorenzo
Pilat)
non
solo
conquista
il
terzo
posto
al
"Disco
per
l'estate"
del
1970,
ma
diventa
la
sua
canzone
più
famosa
in
assoluto.
Il
testo
(specchio
di
un'Italia
ancora
oggi
attuale)
scomoda
non
pochi
critici
che
accusano
la
cantante
di
essere
addirittura una "qualunquista". La facciata B del disco è occupata dal valzer composto da Aldo Cazzulani "L'utimo di dicembre".
Terza
partecipazione
consecutiva
a
"Canzonissima"
per
Orietta
la
quale,
dopo
aver
presentato
nelle
semifinali
"Tipitipitì"
e
"Fin
che
la
barca
va",
si
piazza
tra
gli
otto
finalisti
portando
in
finale
"Ah,
l'amore
che
cos'è"
(di
Pace\Panzeri\Conti),
analisi
in
chiave
ironica
dei
rapporti
di
coppia.
In
un
primo
tempo
Orietta
avrebbe
dovuto
gareggiare
con
"Grande,
grande,
grande"
(famosissimo
pezzo
di
Tony
Renis
portato
al
successo
da
Mina
qualche
mese
più
tardi),
ma
la
Phonogram
ritenne
la
canzone
poco
adatta
ad
una
manifestazione
così
popolare.
Sul
retro
del
singolo,
la
splendida
"Ma
ti
penso,
sai"
di
(Cazzulani\Coutisson\Arnaldi),
sigla
della
trasmissione radiofonica "Pensando a te" in onda su RadioMontecarlo.
A
causa
di
una
controversia
tra
l'organizzazione
del
"Festival
di
Sanremo"
'71
e
la
"Phonogram"
(che
ritira
dalla
gara
tutti
i
partecipanti
appartenenti
alla
sua
scuderia)
Orietta
è
costretta
a
cedere
"L'ora
giusta"
(di
Pace\Conti\Panzeri\Argenio)
a
due
debuttanti
che
non
accedono
però
alla
finale.
Poco
dopo,
la
"Polydor"
stampa
ugualmente
il
disco
con
la
versione
di
Orietta
che
mette
definitivamente
nel
dimenticatoio
le
precedenti
interpreti.
Sul
retro
uno
dei
pezzi
più
belli
incisi
dalla Berti fino ad oggi ed ingiustamente relegato a lato B: "Te l'ho scritto con le lacrime" (di Pace\Panzeri\Cazzulani).
Immancabile
come
sempre
all'appuntamento
estivo,
con
"Via
dei
ciclamini"
(di
Pace\Panzeri\Conti\Argenio),
Orietta
conquista
la
finale
del
"Disco
per
l'estate"
1971.
Il
brano,
musicalmente
di
facile
presa,
prima
di
Orietta
è
stato
rifiutato
da
altre
interpreti
a
causa
del
testo
che
affronta
il
tema
delle
case
di
appuntamento.
La
Berti
però,
non
si
scompone
e
con
quel
garbo
che
le
è
consueto,
ne
fa
una
versione
piuttosto
ironica.
Sul
retro
la
melodica
"Di
giorno
in
giorno"
(di
Pace\Panzeri\Cazzulani), un'altra canzone d'amore che la cantante interpreta con la dolcezza di sempre.
In
attesa
della
partecipazione
a
"Canzonissima",
all'ultimo
momento
la
"Phonogram"
decide
di
iscrivere
Orietta
alla
"Mostra
internazionale
di
musica
leggera-
Gondola
d'oro
di
Venezia",
dove
presenta
"Ritorna
amore",
uno
splendido
brano
di
grande
impatto
emotivo
composto
da
Lorenzo
Pilat.
A
causa
dei
tempi
ristretti
per la realizzazione del disco, sul retro non viene inserito un brano inedito ma la riproposta di "Ma ti penso, sai".
Con
"Città
verde",
uno
struggente
pezzo
di
Mogol
e
Colonnello
che
narra
con
molta
delicatezza
le
vicende
di
una
ragazza
alle
prese
con
un
rapporto
clandestino,
Orietta
conquista
la
finalissima
di
"Canzonissima"
1971\'72,
condotta
per
la
seconda
volta
dall'accoppiata
storica
Corrado\Carrà.
Sul
retro
del
singolo,
"Alla
fine
della
strada"
di
Pace\Panzeri\Pilat
(in
gara
al
"Festival
di
Sanremo"
1969
nell'interpretazione
dei
Casuals
e
Junior
Magli),
presentata
alle
semifinali
della
medesima
manifestazione e portata al successo internazionale da Tom Jones con il titolo "Love me tonight".
1972: La vedova bianca/Semplice felicità (Polydor, 2060 031)
Nonostante
la
clamorosa
esclusione
dalla
rosa
dei
partecipanti
al
"Festival
di
Sanremo"
‘72,
Orietta
prosegue
il
suo
percorso
musicale
pubblicando
questo
bel
45
giri.
Dopo
"Quando
la
prima
stella",
con
il
brano
"La
vedova
bianca"
(di
Decimo\Celli)
la
cantante
torna
a
trattare
il
tema
dell'emigrazione.
Sul
retro
del
singolo,
vede
la
luce
in
versione
originale
un
pezzo
rimasto
inedito
su
disco
per
ben
due
anni:
"Semplice
felicità"
(di
Vantellini\Amendola\Corbucci\Cazzulani).
La
canzone,
infatti,
è
stata sigla di apertura dello spettacolo televisivo "La cugina Orietta" del 1970.
1972: Stasera ti dico di no/Carmen (Polydor, 2060 033)
Se
per
la
commissione
selezionatrice
del
"Festival
di
Sanremo"
1972,
la
canzone
"Stasera
ti
dico
di
no"
(di
Pace\Panzeri\Argenio\Conti)
non
è
idonea
a
partecipare
alla
manifestazione,
per
quella
del
"Disco
per
l'estate"
dello
stesso
anno,
è
tutto
il
contrario;
accetta
il
pezzo
il
quale,
al
termine
della
gara,
si
classifica
trion-
falmente
secondo,
dando
così
ad
Orietta
non
poche
soddisfazioni.
Con
lo
stesso
titolo,
la
Rai
produce
uno
special
di
un'ora
nel
quale
Orietta
racconta
la
sua
vita
di
donna e di Artista proponendo una carrellata dei suoi più grandi successi. Nel lato B troviamo un altro dei tanti brani firmati da Pace e Panzeri dal titolo "Carmen".
1972: Ancora un po’ con sentimento/Per scommessa (Polydor, 2060 036)
Brano
in
concorso
alla
"Mostra
internazionale
di
musica
leggera-Gondola
d'oro
di
Venezia",
"Ancora
un
po'
con
sentimento"
(di
Pace\Panzeri\Caz-zulani)
è
forse
(con
“Quando
l’amore
diventa
poesia”)
il
più
bel
pezzo
inciso
dalla
cantante
nel
corso
della
sua
lunga
carriera.
Il
maestro
Chiaramello,
autore
degli
arrangiamenti,
ha
confezionato
per
la
splendida
voce
di
Orietta
una
base
musicale
ricca
di
archi
e
sonorità
sempre
attuali.
Nel
lato
B
ancora
una
volta
è
stato
ingiustamente
relegato
un
altro
pezzo
straordinario,
"Per
scommessa"
(di
Celli\Cazzulani),
nel
quale
la
Berti
affronta
lo
scottante
tema
della
donna
oggetto,
che
negli
anni
'70
fu
al
centro
di molte discussioni e battaglie.
Dopo
il
riscontro
commerciale
ottenuto
dall'album
folk
"Più
italiane
di
me"
(primo
di
una
serie
di
tre
Lp
a
tema)
pubblicato
qualche
mese
prima,
la
Polydor
mette
in
commercio
quello
che
sarà
l'unico
disco
formato
extended-play
(45
giri
con
4
differenti
canzoni),
compreso
nella
discografia
italiana
di
Orietta.
I
quattro
brani
contenuti sono tutti classici del repertorio tradizionale italiano, che nell'album abbraccia un periodo compreso tra il '700 e i primi del '900.
1972: Come porti i capelli bella bionda/La Marianna
La bella Gigogin/Il cielo è una coperta ricamata (Polydor, 2060 042)
Note discografiche e varianti
Il
disco
è
uscito
con
due
copertine
differenti
dal
punto
di
vista
grafico:
la
prima,
riporta
s
il
titolo
del
brano
principale
con
caratteri
con
caratteri
blu,
mentre
la
seconda
stampa
li
ha
di
colore bianco.
Note discografiche e varianti
Questo
45
giri
è
reperibile
con
due
copertine
graficamente
differenti:
una
prima
stampa,
infatti,
riporta
il
nome
della
Berti
in
giallo
ed
un
errore
nel
titolo,
che
viene
indicato
come
“Un
fiore
sulla
luna”.
La
copertina
fu
perciò
subito
ristampata
col
titolo
corretto ed il nome in rosso.
Note discografiche e varianti
In
seguito
al
clamoroso
ed
improvviso
successo
di
vendite,
questo
45
giri
è
stato
più
volte
ristampato
per
tutta
la
prima
metà
degli
anni
‘70.
I
vari
cambiamenti
delle
etichette
del
disco
che
la
Polydor
apportava
periodi-
camente,
hanno
fatto
si
che
di
questo
singolo
siano
reperibili
parecchie
edizioni, tutte differenti fra loro.
Note discografiche
e varianti
Il
singolo
è
stato
pubblicato
con
due
copertine
aventi
la
stessa
foto
ma
grafica
diver-
sa.
Inoltre,
alcune
copie,
re-
cano
un
adesivo
con
scritto
"Ritorna
amore
è
la
sigla
di
Gran varietà".